Piatto riquadri lapis

Un motivo a quadretti dal tratto leggero come solo il lapis sa fare per un piatto
essenziale e geometrico che ben si presta ad essere abbinato alle ciotole della collezione,
ma è perfetto anche da solo per rendere speciale una pietanza, un momento da condividere con chi si ama, oppure per decorare la casa.
Interamente realizzata a mano con lastre di terra bianca lavorate per avere la grana di una carta grossa, questa ceramica porta il segno dell’irregolarità che la rende unica e interpreta le tecniche di un mestiere tradizionale in chiave grafica e contemporanea.
I colori, gli smalti e le cristallini sono apiombici e autoprodotti a partire da materie certificate.
Ogni ceramica è frutto di un lungo lavoro artigianale, ha ricevuto due cotture a 980 gradi ed è adatta ad essere lavata in lavastoviglie.

Misure: diametro 23 cm

Spedizioni: Le spese di spedizione verranno calcolate nella fase di acquisto. Noi siamo i portavoce di una community di artigiani, per questo ogni oggetto viene spedito direttamente dalla persona che lo ha prodotto.
Le tempistiche di consegna rispetteranno il ritmo di chi ha lavorato a questo progetto con cura. Per le cose belle bisogna saper attendere.

30,00  Euro

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Scopri chi ha prodotto questo oggetto

Petra Paoli, fondatrice di ODEON STUDIO, inizia il suo viaggio a Faenza, città intrisa di arte e tradizione ceramica, dove ha appreso le tecniche di un mestiere antico e pieno di fascino.
Affianca all’amore per le forme, una profonda passione per la letteratura per l’infanzia e per il visivo che vi è contenuto. Oggi ceramista, atelierista e docente nel Board of Education dell’Accademia Drosselmeier, Scuola e Centro di ricerca di letteratura per ragazzi, coltiva Odeon Studio in quella che fu la cabina di proiezione dello storico cinema Odeon, di cui mantiene il nome, dando vita a un nuovo progetto rivolto all’arte e alla cultura dell’infanzia, con un’attenzione particolare al visivo e alla letteratura.

Qui porta avanti la ricerca di terre con caratteristiche differenti tra loro e la scelta di colori in gran parte autoprodotti e abiombici, ricerca che confluisce in una collezione che prende il nome di [C] come carta, in cui l’argilla si fa supporto cartaceo, per ospitare segni, textures e sperimentazioni grafiche.
Metodologie tradizionali in chiave contemporanea alla ricerca di un’idea di bellezza che abbandona l’utopia della perfezione in favore dell’unicità.