Stampa d’arte fatta a mano, un mondo di equilibri e geometrie.

Stampa d’arte fatta a mano, un mondo di equilibri e geometrie. 

Intervista a Cristina Todisco

Cristina Todisco è una giovane serigrafa italiana specializzata in stampe su carte e tessuti che vive e lavora a Bari dove gestisce Cartodromo, il suo studio di serigrafia.

Affascinata dalla della micro editoria indipendente francese e dal suo utilizzo della serigrafia, Cristina approfondisce questa tecnica, esplorandola con approccio sperimentale, per elevarla a mezzo di espressione artistica, lavorando con elementi grafici, colori e forme, scomponendoli e combinandoli per creare immagini e pattern geometrici che raccontano una storia.
Tra i suoi materiali più utilizzati vi è la carta “poiché ogni stampa assume un aspetto finale diverso in base alle caratteristiche del foglio su cui si lavora”, ma anche i tessuti con fibre tessili naturali e il legno fanno parte del suo palinsesto di sperimentazione, un lavoro in continua evoluzione che oggi vogliamo raccontare attraverso la sua personale intervista.

Ci racconti chi sei e com’è nata la tua passione per la serigrafia si è trasformata in un vero progetto organico?

La mia passione per la serigrafia è nata quasi casualmente. I miei studi universitari mi hanno portata a vivere all’estero per qualche anno e, proprio durante questo periodo, sono entrata in contatto con artisti che già la utilizzavano come mezzo di espressione artistica dei loro lavori. 

Ho avuto modo di conoscere tantissimi ambiti di utilizzo, la classica stampa di poster, la produzione tessile, la stampa fotografica e la stampa serigrafica applicata alla micro editoria. In particolare, è stato proprio quest’ultimo ambito a catturare la mia curiosità, sono rimasta affascinata dal mondo della micro editoria indipendente francese che si basa tantissimo sull’utilizzo della serigrafia. 

Così è nata la mia passione per la stampa serigrafica. Pensando che io stessa avrei potuto utilizzare questo strumento espressivo, ho dato inizio al mio percorso personale di conoscenza e approfondimento della tecnica, partecipando a corsi e sperimentando da sola nel mio laboratorio. 


Se dovessi spiegare che cos’è la serigrafia a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, cosa diresti?

La serigrafia è un mezzo di espressione molto particolare, utilizzato per produrre o riprodurre un’opera d’arte. Come tutte le altre tecniche di stampa artistica, richiede studio, precisione e calma, ma, allo stesso tempo, consente un alto grado di sperimentazione e personalizzazione. 


Cosa ti ha affascina della serigrafia rispetto ad altre tecniche di stampa, tanto da portarti a specializzarti in questo ambito?

La serigrafia è, a mio parere, la più versatile tra tutte le tecniche di stampa artistica. Mi permette di lavorare su supporti estremamente diversi tra loro, come carta, tessuto o legno. Permette la riproduzione di un’opera ma permette, allo stesso tempo, un altissimo grado di sperimentazione. Diventa un vero e proprio mezzo di espressione artistica con il quale realizzare degli originali. 


Quali sono i supporti su cui ami maggiormente lavorare e perché?

Mi piace lavorare su supporti di origine naturale. Al primo posto c’è la carta. Ho sperimentato tantissimi tipi di carta diversi per grammatura, luminosità o punto di bianco. La scelta della carta è un passaggio fondamentale poiché ogni stampa assume un aspetto finale diverso in base alle caratteristiche del foglio su cui si lavora. 

Al secondo posto ci sono i tessuti con fibre tessili naturali. In particolare, studio molto la trama del tessuto, che diventa elemento stesso del risultato di stampa. 

Recentemente ho cominciato a studiare anche il legno. Sto lavorando ad un nuovo progetto che riguarda la costruzione di arredi in legno personalizzati attraverso la serigrafia. 

Il tuo lavoro si focalizza sullo studio delle geometrie e delle palette, guardandolo lascia ampio spazio all’interpretazione, ma quando crei qual è la tua narrazione? Cosa vive tra quegli elementi così semplici all’apparenza, ma così carichi di significato?

Il mio processo creativo è quasi sempre finalizzato al raggiungimento di un equilibrio estetico.
Risulta chiaro come l’elemento essenziale di tutto il processo sia la composizione, che si traduce, inizialmente, in uno studio dell’accostamento dei colori e la loro interazione con le forme. Successivamente, lavoro sulla disposizione di questi elementi sul foglio o sul tessuto ricercando armonia (o, a volte, disarmonia) estetica. 

Qual è secondo te il valore più importante del tuo progetto e ciò che ne traccia la sua unicità?

Il valore più importante del progetto è il “pregio del fatto a mano”. 

La stampa digitale ha ormai raggiunto livelli altissimi di perfezione in termini di riproduzione di immagini. Quando ci si affaccia al mondo della stampa d’arte fatta a mano, il criterio valutativo cambia.
La stampa stessa deve colpire per la sua unicità. Ciascuna stampa sarà necessariamente differente dalle altre, anche se molto spesso si tratta di dettagli quasi impercettibili. In una stampa d’arte anche le imperfezioni assumono valore. Ecco, questo penso sia il valore più prezioso del mio progetto. 

Cosa significa essere una donna creativa indipendente in Italia?

Si tratta di un argomento molto delicato e complesso. Sento solo di poter augurare un grande BUONA FORTUNA a chi decide di intraprendere questo percorso.

Credi che fare parte di una community di artigiani possa essere un valore per te?

Assolutamente si. La caratteristica chiave del mio progetto riguarda proprio l’artigianalità dell’intero processo. Portare questa esperienza all’interno di una Community di artigiani è prezioso. 

Cosa hai imparato su te stessa lavorando da sola?

Questa è la parte più divertente. Lavorando da soli a processi di stampa complicati è facile immaginare quanto siano necessarie alcune attitudini, come precisione, costanza o calma. Tutte caratteristiche che, fino a poco tempo, fa non facevano parte del mio carattere. 

Capitano giorni in cui tutto sembra ritorcersi contro e accadono disastri inimmaginabili: i colori volano sulle pareti del laboratorio, si rompono le matrici di stampa, i fuori registro sono tantissimi, tutte le stampe vengono sbagliate. Per anni ho reagito impanicandomi e accanendomi, producendo così solo ulteriori danni.
Oggi ho finalmente imparato a gestire questi momenti fermandomi al momento giusto.
Meglio staccare, capire il problema, trovare una soluzione e riprendere il giorno successivo.

Cosa ti auguri e cosa auguri ai progetti indipendenti per il futuro?

Auguro a tutti i progetti indipendenti di crescere con determinazione. 

” La caratteristica chiave del mio progetto riguarda l’artigianalità dell’intero processo. Portare questa esperienza all’interno di una community di artigiani è prezioso.”

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