Lavorare in lockdown

Lavorare in lockdown: piccole ispirazioni per artigiani felici.

Per supportare gli artigiani e i progetti handmade che ruotano attorno a Factory Market, è importante per noi comprendere quali sono i problemi che stanno incontrando durante questo secondo lockdown e quali sono le emozioni che questo momento così delicato scaturisce, al fine di costruire una rete di supporto concreta per non perdere la motivazione e la positività.

Siamo convinte che la  condivisione con gli altri e la consapevolezza che ci sono molte persone nella nostra stessa situazione, possano innescare qualcosa dentro di noi, farci pensare e ispirarci ad agire. Questo per noi è il vero senso di una community e con questo spirito questa settimana abbiamo lanciato una piccola campagna social per conoscere le emozioni e le esperienze degli artigiani che ruotano attorno alla nostra community. 

Attraverso le stories ig abbiamo chiesto agli artigiani quali sono gli aspetti positivi o negativi del lavoro da casa o in generale “dell’isolamento forzato” che stiamo vivendo e abbiamo scoperto che, per la maggior parte di essi, c’è stata una riscoperta di alcuni valori, accompagnati anche da alcune difficoltà certamente, ma anche da una grande forza di volontà.

Ecco le domande che abbiamo fatto e i riscontri che abbiamo avuto.

Quali sono gli aspetti positivi che avere scoperto lavorando da casa?

La maggior parte delle risposte a questa domanda ha fatto riferimento al concetto di “lentezza” inteso come momento introspettivo di profonda riflessione e come processo creativo sincero. Molti artigiani hanno trovato un ritmo nuovo, un ritmo che rispetta le necessità e che aiuta a comprendere i valori di ciò che facciamo, perché l’artigianato richiede le nostre mani, ma anche il nostro cuore e forse a volte la quotidianità ci fa perdere di vista questo aspetto.

Solo poche risposte hanno riscontrato nella lentezza un ostacolo. Ciò che ci sentiamo di consigliare a questi makers  è di ricordare che non possiamo cambiare tutto ciò che accade attorno a noi, ma la cosa che possiamo cambiare è  il nostro modo di vedere le cose, con il fine di restare in armonia con noi stessi, accettando che questo momento è semplicemente così com’è.

com’è cambiato il vostro ritmo produttivo?

A questa domanda tutti hanno risposto che il ritmo è inevitabilmente cambiato. Ma l’impatto di questo cambiamento nel caso di artigiani che producono a mano, in modo etico e rispettoso non è lo stesso di una grande azienda che deve far fronte ad alti numeri produttivi: tutti i makers che ci hanno risposto hanno preso atto di questo cambiamento con serenità, consapevoli che il pubblico dei prodotti handmade è sensibile e conosce bene le dinamiche e le tempistiche che gli oggetti che stanno acquistando richiedono.

Per questa ragione consigliamo a chi vive un disagio nel vedere il proprio ritmo produttivo cambiare, di tirare un sospiro di sollievo e di provare a cambiare punto vista,  sentendosi privilegiati per avere a che fare con un pubblico attento e comprensivo: in questo caso l’attesa fa parte della bellezza e dell’appagamento che si riceve scegliendo di acquistare un oggetto artigianale.

Vi sentite supportati dal pubblico?

Questa tematica ha diviso gli artigiani in due differenti punti di vista: una parte di essi si sente un po’ abbandonata, sente un supporto solo a livello di social, ma sente la mancanza di un supporto concreto, fondato sulla scelta di acquistare supportando i piccoli progetti indipendenti.
Un’altra parte delle risposte che abbiamo ricevuto denota invece una grande soddisfazione per l’appoggio e il supporto che il pubblico gli sta dimostrando. Tutti i makers sono concordi nell’affermare che a livello generale non esiste una politica di supporto o di aiuto per i piccoli business e purtroppo sotto questo aspetto non possiamo prevedere ad oggi nulla di concreto.

Ciò che possiamo fare è prendere una posizione: dichiarare sui social di supportare gli artigiani e i progetti indipendenti può essere un inizio; utilizzare claim e hashtag che incoraggiano a scegliere di acquistare dai piccoli produttori, dai business locali e di scegliere la qualità piuttosto che la quantità, può diventare una catena di supporto molto potente.

Non tutti i consumatori sono al corrente degli innumerevoli vantaggi che si hanno acquistando un oggetto fatto a mano, siamo noi a doverlo comunicare e a contribuire alimentando la sensibilità dei consumatori.
Usare la nostra voce per farci sentire e supportarci a vicenda, ci farà sentire senza dubbio meno soli.

Come vivete il rapporto tra maternità e lavoro in questo periodo?

Questa è una tematica che abbiamo molto a cuore, perché non è legata a questo momento, ma esiste da sempre.
Non è facile essere una mamma che lavora ed è ancora più difficile essere una mamma che lavora da casa. Le risposte a questa domanda ci hanno però sorpreso in modo positivo, perché il 90% delle risposte ha confermato un pensiero che abbiamo da sempre ovvero che tutte le donne hanno una forza innata e devono solo scoprirla dentro di sé. Quasi tutte le risposte riportano un grande senso di orgoglio nell’avere trovato un meraviglioso equilibrio. Abbiamo ricevuto risposte come “ finalmente ho smesso di sentirmi in colpa e ho trovato il modo di fare la mamma stando con la mia bambina” o ancora “ ho chiesto aiuto, una cosa che non avevo mai avuto il coraggio di fare”. Queste risposte dimostrano che non esiste un modo giusto per fare la mamma e l’artigiana allo stesso tempo, perché ognuna di noi ha le proprie esigenze e le proprie risorse e deve solo trovarle. Da mamma lavoratrice indipendente so bene che ciò non è sempre facile, ma imparare a chiedere aiuto e a non chiedere troppo a sé stesse può essere un punto di partenza. Anche in questo caso ricordare che non possiamo controllare tutto ciò che ci circonda, ma si può  trovare un ritmo nuovo, adatto a noi, mentre il mondo può aspettare.

Siamo felici di avere fatto questa piccola indagine, perché ci è servito per capire di cosa hanno bisogno gli artigiani oggi in Italia e, poiché Factory Market è nato per supportarli e promuoverne i valori e per questo è stato davvero prezioso ricevere le vostre numerosissime risposte.

Per concludere, non sappiamo quando questo virus smetterà di diffondersi e non possiamo nemmeno sapere se affronteremo un altro disastro come questo in futuro, ma quello di cui possiamo essere sicuri è che dobbiamo allenarci a lavorare da soli senza perdere la nostra motivazione, in modo da poterci adattare rapidamente qualunque cosa accada.

NELLE FOTOGRAFIE: STUDIO SARTORIALE, ALLOA CASALE, CONCRETA CERAMICHE.  

Quindi, ricordiamoci le motivazioni che ci hanno portato ad amare il nostro lavoro e ripetiamole ad alta voce, o stampiamole e lasciamole in bella vista davanti alla scrivania, lasciamoci ispirare a realizzare qualcosa ogni giorno, lasciamo che queste emozioni  attivino l’azione e andiamo avanti.
Non importa quanto piccoli siano i nostri passi, ciò che importa è che ci stiamo muovendo.

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