
Scelti da: Sofia Viscardi
Il volto dei ventenni italiani ci parla di qualità e impegno sostenibile nella sua generazione.
Al fine di ridurre l’impatto che il nostro stile di vita ha sull’ ambiente, ognuno di noi deve educare se stesso a cambiare le proprie abitudini di acquisto, lasciando spazio a scelte più consapevoli, ma quale è il primo vero passo che concretamente ognuno di noi può fare partendo da domani?
Credo che ognuno debba partire da ciò che gli risulta più semplice ed immediato rispetto al proprio stile di vita ed abitudini.
Non sono per gli stravolgimenti radicali, nè per gli estremismi e quello che funziona per qualcuno potrebbe risultare molto difficile per qualcun altro.
In generale direi che la volontà, la scelta di diventare consumatori più consapevoli, di farsi delle domande nel momento in cui decidiamo di acquistare qualcosa, è già un primo, grande passo.
Molte persone sono consapevoli della necessità attuale di cambiamento del proprio stile di vita, ma si sentono impotenti e pensano che i piccoli passi siano inutili; cosa diresti loro per incoraggiarli a cambiare punto di vista?
A Factory Market cerchiamo di essere i portavoce di una community di creativi e artigiani che realizzano piccole produzioni di oggetti nel modo più rispettoso possibile, ma che devono ancora scontrarsi con un mercato dominato da grandi aziende, che a volte si spacciano per “etiche e sostenibili. Secondo te quanto è importante l’handmade in una visione di shopping più responsabile?
E’ importante tenere presente che grande azienda non è sempre sinonimo di altamente impattante, così come mi è capitato di imbattermi in capi e oggetti handmade che di sostenibile avevano ben poco.
La sostenibilità è un tema vasto e complesso, ma sicuramente è fondamentale la valorizzazione dell’acquisto locale e delle piccole produzioni, e la riscoperta di made to order, tradizioni, tecniche e materiali artigianali.
Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ti fa sentire più orgogliosa in senso umano quando pensi alla tua carriera?
Il tuo lavoro consiste nell’ideazione di stampe per tessuti e superfici e quindi immagino che ti capiti di avere a che fare anche con la grande distribuzione: qual è il tuo criterio per scegliere con che clienti collaborare?
Ti abbiamo chiesto di scegliere 4 oggetti dal nostro shop, ci dici brevemente cosa ti ha catturato di questi oggetti?
Penso sia fondamentale, anche quando si parla di artigianalità, elevare il più possibile la materia attraverso la ricerca, la pulizia delle forme, lo sviluppo dell’identità delle collezioni che si va a proporre.
Questi 4 oggetti sono accomunati proprio da questo, e al contempo hanno tutti una forte componente poetica; li ho subito sentiti molto vicini al mio mondo, anche per il fatto di andare a coinvolgere più sensi, e non solo la vista.
Acqua profumata Morning dew di Olivia Fragrances.
Elemento portafiori n.1 di Signori Fiori.
Smudge box terracotta di Grigiocielo Studio.
Dimora Zucca, set in ceramica di Geografica.
Da acquirente quali sono i criteri più importanti che ti fanno scegliere un oggetto piuttosto che un altro in uno shop o in generale?
Qual è il consiglio che vorresti dare a chi decide oggi di dare vita a un brand o lavorare nella moda?
Il volto dei ventenni italiani ci parla di qualità e impegno sostenibile nella sua generazione.
Nella terza intervista della nostra rubrica parliamo di acquisti con la blogger Gynepraio.