Scelti da: Sofia Viscardi

Scelti da: Sofia Viscardi

Il volto dei ventenni italiani ci parla di qualità e impegno sostenibile nella sua generazione. 

“A vent’anni un giorno ti senti più grande di tutto, quello dopo tutto ti sembra più grande di te e non c’è niente che tu possa fare se non imparare a convivere con sbalzi d’umore improvvisi e sensazioni che fino a poco tempo fa ti erano sconosciute.”

Sofia Viscardi è una giovanissima e brillante youtuber e scrittrice italiana, portavoce di una generazione che fino alla sua comparsa una voce non l’aveva.
Nel 2019 ha dato vita al progetto VENTI, uno spazio virtuale di confronto, un luogo di scambio lontano dai preconcetti e pregiudizi, nato prima di tutto da una sua esigenza personale e con lo scopo di accogliere e discutere tematiche calde e talvolta inesplorate della sua generazione.

Forse non per tutti è facile da comprendere, ma ciò che Sofia ha saputo costruire è uno strumento prezioso, una bussola emotiva per migliaia di ragazz* di tutta Italia e questo credo sia abbastanza per spiegare quanto il suo ruolo sia significante e rivoluzionario e quanto sia per noi un onore averla nella nostra rubrica.

Il tuo lavoro ci racconta una generazione che da molti viene additata come superficiale e materialista e da altri viene vista come l’ultima opportunità di cambimanto; per la tua esperienza personale quanto è sentita tra i ventenni l’importanza verso uno “stile di vita sostenibile”?

Se c’è una cosa che caratterizza la mia generazione, e forse ancora di più quella subito dopo la mia (ho una sorellina di 15 anni che osservo sempre con stupore) sono proprio sensibilità e attenzione verso uno stile di vita, relazioni con altri esseri umani comprese, che sia il più sostenibile e rispettoso possibile.
Verso il pianeta e verso gli altri quello che vedo è una spinta all’indagare sempre di più quali sono le scelte quotidiane che ci permettano di vivere in armonia tra esseri umani e con il pianeta che abitiamo.

Il mondo sta vivendo un grande cambiamento, la sensibilità e la percezione delle persone sta cambiando e anche il ritorno alla ricerca della qualità sta diventando un valore sempre più forte.

Quali caratteristiche deve avere un oggetto per entrare a far parte della tua vita?

Una volta per Venti ci è capitato di incontrare Bea, una ragazza splendida che conduce una vita zero waste, che abbiamo deciso di intervistare perché credevamo sarebbe stato interessante apprendere da lei piccole accortezze quotidiane per ridurre al minimo i nostri sprechi. Quello che è venuto fuori dal nostro incontro è stato molto di più: abbiamo incontrato una persona super profonda che ci ha permesso di riflettere sul concetto di cura, che sembra essere legato solo agli oggetti, ma che si espande a tutti gli aspetti che fanno parte della nostra vita. Sono rimasta davvero colpita e all’improvviso ho cominciato ad avere molta più accortezza e cura verso gli oggetti di cui mi circondo, cercando di scegliere quando possibile l’opzione più sostenibile, longeva e di qualità possibile. Da poco vivo da sola e la mia cosa preferita in assoluto se ripenso ai mesi passati è stato proprio il processo tramite il quale la mia casa si è riempita di oggetti che ho scelto accuratamente perché rendessero questo posto la mia tana. 

Vedo la casa come un nido, un rifugio, un posto morbido e accogliente dove rifugiarmi, ospitare le persone con cui mi piace passare il tempo e vivere tutti gli sbalzi di umore che caratterizzano i miei vent’anni e mai come in questo periodo sento il bisogno che il luogo che raccoglie tutte le mie emozioni più intime sia ospitale, delicato, comodo e confortevole. Di recente mi sono accorta poi quanto mi rappresenti in questo momento questo spazio, e quanta me abbia buttato fuori l’arredamento. Tutto questo pippone per dire che: non ci sono delle caratteristiche specifiche che deve avere un oggetto per entrare a far parte della mia vita, ho bisogno di rivedermi in ciò di cui mi circondo. Più imparo a prendermi cura di me più mi rendo conto di quanto gli oggetti di cui mi circondo facciano parte del processo.

Ti abbiamo chiesto di scegliere 4 oggetti dal nostro shop, ci dici brevemente cosa ti ha catturato di questi oggetti?

Tazzina Tunì di Amodino.  
Amo offrire il caffè a chi viene a casa mia in tazzine sempre diverse e che abbiano una storia. Se posso scelgo sempre oggetti non prodotti in serie (ho piatti tutti diversi, pezzi unici o recuperati da vecchi set) perché mi piace che siano unici e tutti diversi.

Smudge Box di Grigiocielo Studio. 
Sono pazza degli odori naturali come la salvia e utilizzo spesso anche incensi e palo santo per rilassarmi e profumare la mia casa. Amo le piante (infatti casa mia è piena) e trovo questo kit già pronto un bellissimo regalo (o autoregalo) per chi sta arredando una casa nuova.

Strana ciotola grezza di Utol ceramiche. 
Mia cosa preferita? Bowl di yogurt e altre cose al mattino. Questa per i motivi citati sopra e per il nome bellissimo spacca.

Remedium n.2 Boost di Wilden Herbals. 
Avrei scelto altri prodotti per la casa (is this what adulting feels like maybe???), ma un buon infuso non potevo non metterlo nella mia lista da brava sostenitrice dei poteri curativi delle piante.

Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ti fa sentire più orgogliosa, che ti fa pensare che hai lasciato il segno?

Il contatto umano è la mia principale fonte di serotonina da sempre.
Sapevo che avrei lavorato a contatto con le persone, in qualche modo. Quindi l’aspetto più incredibile del mio lavoro è la possibilità di parlare tutti i giorni con tantissime persone diverse, ascoltarle, confrontarmi e crescere tramite le loro storie.

Qual è  il consiglio che vorresti dare a chi decide oggi di iniziare un nuovo progetto, che sia un progetto o una sfida personale?

Una delle mie migliori amiche ha un tatuaggio che recita “la prisa mata” (la fretta uccide). Nella frenesia di questo periodo storico è facile dimenticarselo, ma, anche se non è nemmeno mio il tatuaggio, è come se avessi un semaforo rosso che si accende nella mia testa quando non mi accorgo di stare correndo troppo che, dopo avermi obbligata a fermarmi, mi ricorda di respirare.
C’è tempo per tutto. E se riesci a divertirti nel mentre hai vinto.


FOTO DI Zoe natale mannella per rivista studio.

“Ho cominciato ad avere molta più accortezza e cura verso gli oggetti di cui mi circondo, cercando di scegliere quando possibile l’opzione più sostenibile, longeva e di qualità possibile.”

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